Damoria

In breve...

Damoria è il classico browser game gestionale, molto (troppo) simile a quelli già presenti da tempo sulla rete.

Scegliamo un luogo adatto, costruiamo il nostro castello e siamo pronti a fare tutto ciò che abbiamo già fatto centinaia di altre volte: costruiamo, ci potenziamo, tentiamo la conquista di altri territori e, al massimo, allearci con qualche altro giocatore.

Anche graficamente il gioco non eccelle, mostrando senari nella media ma per nulla esaltanti.

Damoria non è un brutto gioco ma, semplicemente, offre elementi che offrono anche altri giochi e, semplicemente, lo fanno meglio.

Recensione completa

Se fate parte di quella schiera di giocatori che saltano da un Browser game all'altro, estrapolando quanto ci sia di buono in ognuno di essi, la prima volta che proverete Damoria verrete pervasi da un inevitabile senso di deja vu.

Damoria è il classico Browser Game gestionale a stampo medievale, che ci vedrà impegnati nell'ennesima ascesa volta a conquistare il maggior numero possibile di territori, facendoci accumulare fama e ricchezza; riuscirà Damoria a distinguersi dagli altri browser game che affollano internet? Scopriamolo.

Come da tradizione, all'inizio del gioco dovremo effettuare una scelta strategica, posizionando in maniera a dir poco furba il nostro castello, in modo da trarre il maggior vantaggio possibile dal territorio circostante.
La mappa di gioco è sconfinata, tuttavia non sarà possibile edificare il proprio castello ovunque.
Ci sono determinate zone della mappa contrassegnate rispettivamente in rosso e in verde, su entrambe non sarà possibile costruire.
Le zone rosse indicano qualche particolarità strutturale (come la presenza di rocce e montagne), dove, per ovvi motivi, è sconsigliato erigere edifici, mentre le zone verdi sono contraddistinte dalla presenza dell'influenza di un altro castello, cosa che rende quelle particolari zone territorio nemico.
Su tutto il resto della mappa, invece, sarà possibile costruire in lungo e in largo a vostro piacimento.

Il punto cardine del gioco è il proprio castello. Esso sarà la nostra roccaforte principale, senza la quale non avremo motivo di giocare.
Data l'estrema importanza di questa struttura, uno dei nostri compiti, oltre a costruire e potenziare il nostro villaggio, come di consueto, sarà quello di impossessarci dei castelli altrui, schierando nelle nostre fila un senatore, in grado di introdursi nelle roccaforti nemiche, conquistando i castelli appartenenti agli altri giocatori.

L'interfaccia di gioco è esattamente quello che ci si potrebbe aspettare da un gioco del genere: semplice ed intuitiva, ci permette di tenere sotto controllo tutti i valori principali del gioco, semplicemente dando un occhiata al lato sinistro dello schermo, spazio riservato ai dati relativi alle risorse e alle armate.

Il risultati delle battaglie sono, invece, visualizzati tramite dei comodi report in tempo reale, che appaiono sullo schermo dopo ogni scontro.

Particolare interessante è dato dalla pressione del tasto destro del mouse. Al contrario di altri giochi, dove questo tasto rimane inutilizzato, in Damoria basterà un click per veder apparire un menù radiale, che ci permetterà di raggiungere in un istante qualsiasi schermata del gioco, dalla finestra relativa agli edifici, alla mappa principale. Funzione tanto semplice, quanto comoda.

Graficamente il gioco non si distingue particolarmente dalle altre produzioni. Le schermate e gli sfondi sono nella media, in grado di fornire un'affidabile rappresentazione della scena, senza però stupire lo spettatore.

Seppur non si possa dire che Damoria sia un Browser Game innovativo, il titolo in questione si è rivelato divertente e curato, grazie a una serie di accorgimenti minori, che però riescono a fare la differenza tra un gioco accessibile e immediato e uno macchinoso e mal gestito.

Se siete dei veterani dei Browser Game gestionali, Damoria, forse, lo troverete troppo facile e poco innovativo. Tuttavia, se siete nuovi al genere, vi consigliamo di fargli almeno una visita.

Originalità e personalizzazione

Nulla di rilevante, anzi.

Conclusioni