Traviani

In breve...

Traviani è un browser game che punta molto sull'aspetto social tentando, al contempo, di offrire un'esperienza completa e appagante. Ci riesce? no, tutt'altro.

Il titolo fa acqua da tutte le parti, proponendo meccaniche pescate da vari giochi e buttate nel calderone a casaccio. Il risultato è un mix di generi piuttosto insipido, che vuole fare mille cose diverse ma non riesce in nessuna di queste.

Si lavora, si portano a termine missioni, si interagisce con altri utenti, si combatte, si abbellisce casa propria, ci si migliora...insomma, non manca nulla e, in pratica, questo è proprio il più grande difetto del gioco. Un po' Travian, un po' Habbo Hotel, un po' The Sims ma, in sostanza, un gioco senz'anima.

Recensione completa

I browser game sono prodotti relativamente facili da sviluppare se paragonati ai ben più complessi giochi in scatola in vendita nei negozi: non necessitano di un team di sviluppo eccessivamente numeroso e i tempi per completare l'opera sono solitamente inferiori ai 12 mesi. Se da un lato tutto ciò è positivo, dall'altro questo eccessivo permissivismo, in termini di requisiti, ha portato alla generazione di una moltitudine di prodotti che definire obrobri sarebbe riduttivo. Questo Traviani (si, con la i finale) tende pericolosamente, pur rimanendo certamente ben al di sopra del livello dei titoli amatoriali, a questa categoria.

La particolarità del gioco è che, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, in Traviani non dovremo occuparci di città, castelli e/o fortezze, ma solamente di gestire un unico, singolo, personaggio (il Traviano del titolo).

Primi passi

Si parte con la classica registrazione al sito, si dà un nome al proprio alter ego e poi, sfruttando quel minimo di personalizzazione che il gioco offre, si sceglie se vogliamo essere maschi o femmine e Romani, Germani o Galli. Niente statistiche, niente bonus, niente cambi di trama; una scelta principalmente estetica.

La trama del gioco è piuttosto insulsa e verte sulla necessità di recuperare un'eredità lasciataci da nostro zio, sul quale verte una maledizione. Fin qui non sarebbe neanche cosi scandalosa, se non fosse che per raggiungere i nostri scopi (anche dopo aver riscosso l'eredità) ci verrà richiesto di compiere sempre le stesse azioni che, tra l'altro, hanno ben poco a che fare col nostro obiettivo.

I primi, veri, momenti del gioco saranno piuttosto freddi, in quanto non è presente nessun tutorial a darci una mano per capire i meccanismi del gioco; un difetto che il titolo si porta appresso per buona parte delle fasi iniziali, complici anche gli obiettivi di missione, poco precisi, che non saranno in grado di farci capire, come dovrebbero, dove si trova un dato menù o una data opzione.

Il gioco si controlla tutto col mouse, ci basterà un click e il nostro personaggio si recherà in un determinato posto (seguendo percorsi prestabiliti) o interagirà con qualche PNG. Il nostro "omino" è dotato di quattro parametri che dovranno costantemente essere tenuti d'occhio (fame, divertimento, sonno e igiene) rendendo, almeno in parte, il gioco simile a giochi simulativi come la quelli della ben più famosa saga di The Sims.
Nonostante non sia esattamente uno strategico, anche in Traviani non mancano le onnipresenti risorse da ricavare lavorando in vari modi (in pratica si clicca e si aspetta). 

Lavorando, guadagneremo dei punti azione (PA) che potranno essere spesi per varie attività, come i giochi con le carte, il tris o altri sottogiochi contro il computer o utenti in carne e ossa.
Inutile dire che, al di là del mero divertimento offerto da questi espedienti, queste feature si rivelano piuttosto fuori luogo e non amalgamate al contesto.

Originalità e personalizzazione

Meccaniche e grafica riciclate, personalizzazione minimale.

Conclusioni

Se avete giocato a Travian, il primo impatto col mondo di gioco vi sembrarà estremamente familiare; il design e la grafica in generale, sono, infatti, stati presi di peso dal gioco originale e trasportati in Traviani. Sebbene la scelta di mantenere immutato (o quasi) il comparto visivo abbia un certo senso (alla fine, l'universo dei due titoli è il medesimo), avremo apprezzato un po' di originalità in più, almeno sotto questo punto di vista, considerando che, spesso, la grafica è l'unico aspetto che differenzia veramente più browser game.

Solitamente non sono eccessivamente cattivo quando si tratta di giudicare un gioco, eppure, davanti a Traviani non si può far altro che essere inclementi.
Le buone idee, inutile negarlo, c'erano: un'avventura più personale ambientata in un mondo appartenente agli strategici/gestionali era un buono spunto. Tuttavia la loro realizzazione lascia molto a desiderare. Le missioni non hanno il minimo mordente, gli obiettivi sono sempre gli stessi e vedere un prode eroe romano impegnato ad abbellire casa fa un po' strano. Se poi aggiungiamo una traduzione imprecisa, animazioni quasi inesistenti (il vostro pg si muove fluttuando) e dei minigiochi senza senso, la frittata è fatta. Bocciato.