Fallout Shelter

Gestionale Free to Play - Bethesda ci porta nuovamente nella Zona Contaminata ma questa volta nei panni del soprintendente di un Vault

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In breve...

Pensato per essere poco più che un’app di accompagnamento in vista dell’uscita di Fallout 4, Fallout Shelter si è trasformato in pochissimo tempo in un titolo di grandissimo successo, capace di coinvolgere milioni e milioni di giocatori desiderosi di immergersi in questo gestionale free to play targato Bethesda.

Nei panni del soprintendente di un Vault di cui dovremo decidere il numero identificativo, il nostro compito sarà quello di far crescere l’intera struttura fino a renderla un meccanismo perfettamente oliato ed autosufficiente, in grado di provvedere da sé alla sussistenza dei propri abitanti.
Il miglior pregio del gioco, che però finisce inevitabilmente col trasformarsi anche nel suo più grande limite, è quello di essere un’esperienza estremamente intuitiva e relativamente semplice nelle sue meccaniche di base, in grado però di richiedere una certa padronanza per essere gestite al meglio.

Il problema è quindi quello di ritrovarsi per le mani un titolo che, nel giro di relativamente poco tempo, andrà ad esaurire il suo potenziale, in maniera conseguente al raggiungimento di un Vault perfettamente equilibrato che eliminerà ogni senso di sfida.

➔ Punti principali:

  • Gestionale ambientato all'interno dell'universo di Fallout.
  • Possibilità di impersonare direttamente il soprintendente di un Vault.
  • Meccaniche di gameplay funzionali e rapide da apprendere.
  • Assenza di qualsiasi modalità multiplayer.

Recensione completa

Pensato per essere poco più di un ottimo sistema pubblicitario, il gioco venne infatti lanciato poco prima dell’uscita di Fallout 4 proprio per “pomparne” le vendite, Fallout Shelter riuscì a suo tempo nell’inaspettata impresa di catalizzare attorno al suo gameplay l’attenzione di un numero abnorme di giocatori, che trovarono nelle sue meccaniche gestionali un ottimo passatempo ed un inedito punto di vista sul franchise di Fallout, da sempre relegato all’universo dei giochi di ruolo (con l’esclusione dello spin-off Tactics).

Non ci volle molto che questo insperato successo ottenuto dal gioco venisse sfruttato da Bethesda, che ben pensò di convertire il titolo anche per piattaforme più ‘tradizionali’ dopo una prima uscita che interessò unicamente smartphone e tablet.

Ma, entusiasmi a parte, come si dimostra essere realmente questo Fallout Shelter? Scopriamolo insieme!

Perché la guerra…

Se siete amanti della saga principale, saprete sicuramente già che cosa rappresentano i ‘Vault’ all’interno di Fallout ma, in caso contrario, vi basti sapere che altro non sono se non dei bunker anti-atomici costruiti per far prosperare la razza umana in caso di disastro nucleare.
I giochi della serie di Fallout si vanno infatti ad infilare all’interno di quel tipo di ambientazione comunemente definita post-apocalittica e Shelter non fa eccezione, proponendo un mondo disastrato in cui l’unica possibilità di sopravvivenza è garantita proprio dai Vault, strutture autosufficienti in grado di garantire ai propri abitanti una vita longeva e relativamente sicura.
Nei panni del soprintendente di un Vault ancora molto poco sviluppato, il nostro compito sarà quindi quello di amministrare le risorse disponibili, di accogliere all’interno delle nostre mura nuovi membri, che ci saranno utili anche come forza lavoro per il sostentamento di tutta la popolazione, e di ingrandire lo spazio a disposizione del nostro rifugio atomico, in modo tale da poter venire incontro alle esigenze della popolazione che si farà via via più numerosa.

In buona sostanza, dunque, Fallout Shelter si presenta come un titolo gestionale con tutti i crismi, del tutto sprovvisto di qualsivoglia modalità multiplayer ed interamente centrato sulla necessità di dover garantire la sopravvivenza dei nostri abitanti.

La "visuale formicaio" rende bene l'idea della struttura del Vault

”Almost Heaven”

Come facevamo notare in apertura, Fallout Shelter nacque come un progetto secondario e, molto probabilmente, pensato per essere un titolo dal ciclo vitale estremamente corto.
Nonostante l’accoglienza che gli fu riservata dai fan fu di ben altra portata, il successo ottenuto non cambia le carte in tavola e sarà lampante fin dai primi minuti di gioco come Fallout Shelter sia, tutto sommato, un titolo decisamente semplice, non tanto nel suo livello di difficoltà (nonostante non si possa certo asserire di essere in presenza di un titolo ostico da giocare) quanto nella sua struttura, che procede in maniera estremamente lineare in ogni sua meccanica.

Le risorse principali da dover costantemente tenere sotto controllo saranno 3 (cibo, acqua ed elettricità), ognuna delle quali necessiterà di essere prodotta mediante un’apposita struttura, a cui sarà poi necessario assegnare degli abitanti per far si che sia produttiva.
Di tanto in tanto, alle porte del nostro Vault si presenterà qualche sciagurato superstite della Zona Contaminata, desideroso di entrare all’interno del nostro bunker per avere un po’ di protezione, in cambio ovviamente di un po’ di sana manovalanza.
Ogni essere umano che potremo accogliere all’interno della nostra comunità sarà in possesso di diversi parametri che potranno essere più o meno sviluppati, rappresentati dai celebri tratti S.P.E.C.I.A.L. che gli estimatori di Fallout non potranno non riconoscere.
Dato che in Shelter l’elemento ruolistico è assente, i punti S.P.E.C.I.A.L. ci forniranno un’importante indicazione circa i punti di forza di un dato abitante, consigliandoci implicitamente a quale ruolo sarà bene assegnare quel preciso cittadino per far si che esso lavori in maniera più efficiente.

In ogni caso, vi troverete ben presto all’interno di una sorta di ‘circolo vizioso’ (in senso buono) in cui vi accorgerete di aver bisogno di ulteriore denaro e risorse per poter far crescere il vostro Vault, a cui si aggiungerà la necessità di aumentare anche il numero della popolazione, proprio per venire incontro al bisogno di cui prima.
in casi come questo, la cosa più saggia da fare sarà quella di costruire dei dormitori a cui assegnare due abitanti del sesso apposto; dato che il futuro post-atomico della Zona Contaminata offre ben poche possibilità per rimorchiare in maniera tradizionale, ci vorrà davvero ben poco prima che i due piccioncini comincino a “darci dentro di brutto”, col doppio vantaggio che il loro morale aumenterà e che, dopo una discreta attesa, un nuovo nativo del Vault verrà dato alla luce.
Novelli “cupido”, quindi, con una gestione attenta dei dormitori vi ritroverete ben presto con un Vault decisamente popolato, colmo di gente in grado di offrire la propria forza lavoro (a patto che l’abitante in questione si sia già fatto adulto) ma che, al contempo, necessiterà di risorse per mantenersi in vita e produttiva.

Costruendo stanze analoghe in maniera adiacente esse si uniranno in larghezza

Un Vault è per sempre

Partendo dalle stanze basilari, che vi consentiranno sia di trovare una sistemazione ai vostri abitanti del Vault sia di produrre le risorse fondamentali per il mantenimento della struttura, vi ritroverete poi a edificare luoghi non strettamente necessari alla sopravvivenza ma comunque estremamente utili per altre funzioni, tra cui non ultima la sopravvivenza dei vostri infaticabili lavoratori.
Nonostante le accoglienti mura del Vault offrano quasi tutto l’indispensabile per vivere una vita relativamente dignitosa, avventurarsi nella Zona Contaminata circostante potrebbe rivelarsi tanto utile e fruttuoso quanto pericoloso, a causa delle risorse che potremmo (il condizionale è d’obbligo) rinvenire e delle temibili aberrazioni (mostruose od umane che siano) in cui inevitabilmente incapperemo.
Mandare in spedizione qualcuno al di fuori del Vault potrebbe quindi risultare fatale per lo sfortunato abitante (in caso di decesso, sarà comunque possibile riportarlo in vita pagando una certa cifra di valuta in-game. W i soldi!), ragion per cui sarà meglio dotarlo di tutti gli strumenti medici con cui potrà curarsi in caso di ferite, creabili attraverso apposite strutture edificabili nel Vault, e di equipaggiamento performante, sia protettivo che offensivo. Le armi e gli indumenti difensive potranno essere create o ritrovate all’interno dei ‘cestini’ (delle loot box, sostanzialmente) e garantiranno sostanziosi boost alle statistiche del personaggio a cui decideremo di assegnarle.
Sempre restando in tema di oggetti equipaggiabili, poi, il gioco ci permetterà di assegnare ad ogni personaggio un qualche tipo di animale, che potrà essere “equipaggiato” come un qualsiasi altro oggetto e garantirà anch’esso alcuni bonus particolari, stavolta non necessariamente legati alle mere statistiche dell’NPC.

In ogni caso, oltre ai pericoli esterni al Vault, potrà capitare che il nemico venga direttamente a cercarci a casa nostra o, addirittura, che un qualche tipo di problema si verifichi internamente al bunker.
Nel primo caso si tratterà in buona sostanza di nemici di vario tipo (dai predoni ai temibili deathclaw, passando per tutte il bestiario classico di Fallout…) che si presenteranno alle porte del nostro Vault, tentando di irrompere nella struttura con scopi non certo amichevoli, mentre nel secondo si tratterà invece di emergenze di vario tipo (dovute a guasti, negligenze o invasioni di scarafaggi radioattivi) che dovranno essere tenute a bada rapidamente e contenute con tutti i mezzi necessari, pena il propagarsi del problema alle zone circostanti del Vault.
In entrambe le situazioni sarà di vitale importanza avere le persone giuste al posto giusto, con guardie armate che dovranno occuparsi di difendere l’entrata del Vault e addetti alla sicurezza che interverranno per chiudere un’eventuale falla.

Far riprodurre i propri abitanti garantirà un Vault popoloso ed efficente

Nulla è per sempre (be’, tranne il Vault di prima…)

Fallout Shelter è un titolo che, indubbiamente, funziona alla grande, indipendentemente che il giocatore sia o meno un fan della saga di Fallout.
Le meccaniche gestionali sono ben implementate e osservare il proprio Vault crescere giorno dopo giorno (a cadenza giornaliera verrà stilato un vero e proprio rapporto indicante il grado di maestria con cui stiamo gestendo le cose) è un qualcosa in grado di restituire una discreta soddisfazione.
Il punto debole dell’intera produzione, tuttavia, resta la sua stessa natura, evidentemente ancorata a quel concept semplice e riduttivo che voleva Shelter come una semplice “pubblicità” di Fallout 4.
Il risultato di ciò è quindi un gioco ben fatto e divertente ma che esaurisce ben presto le sue potenzialità, dato che una volta fatto prosperare il proprio Vault le motivazioni per continuare a giocare si annullano completamente.
In questo senso, la mancanza di una modalità multiplayer, che avrebbe ravvivato sicuramente le cose, specialmente per l’endgame, si fa davvero sentire.

Per quanto riguarda le microtransazioni, Bethesda ha inserito all’interno del gioco diverse possibilità esclusive per gli utenti paganti, molte delle quali impattanti direttamente sul gameplay.
Nonostante la possibilità di acquistare cestini (contenenti oggetti di vario tipo e anche animali equipaggiabili) e Nuka-Cola Quantum (utile per velocizzare alcuni processi che normalmente richiederebbero un’attesa fisica da parte del giocatore), il gioco fornisce all’utente tutti gli strumenti utili per proseguire nel titolo senza che ci sia bisogno di ricorrere a tali acquisti che, di fatto, restano un qualcosa “in più” utile solamente per facilitarsi le cose (anche troppo a dire il vero).

Alcuni personaggi speciali sono stati presi direttamente dai titoli principali

Conclusioni

Alla fine dei conti, Fallout Shelter è un gestionale free to play di indubbia quantità, in grado di restituire ai giocatori numerosi momenti di sano divertimento senza chiedere loro nulla in cambio (se non nel caso di qualche microtransazione totalmente accessoria).

Al di là della mancanza di veri contenuti endgame, che fanno perdere mordente al gioco sul lungo periodo, Fallout Shelter resta comunque un’esperienza assolutamente consigliata, da gustare poco per volta e assaporare giorno per giorno.

Pronto ad entrare nel mondo di Fallout Shelter? Clicca per giocare ora!

Grafica: artwork animati
PvP: nessun combattimento
Influenza cash shop: basso
Exp rate: veloce

Originalità
Per quanto non includa al suo interno elementi davvero innovativi per quanto riguarda il genere d'appartenenza, anche a causa della relativa semplicità del concept di gioco, Shelter è il primo capitolo di Fallout ad abbracciare le meccaniche dei titoli gestionali, rappresentando quindi un unicum assolutamente riuscito e interessante.

Cosa Ci È Piaciuto..

Meccaniche da gestionale riuscite e ben implementate

Semplice da "capire"

Realmente free to play

.. e cosa no

Sul lungo periodo il gioco perde mordente

Nessuna modalità multiplayer


Divertimento
4.0 out of 5
Community
4.0 out of 5
Grafica
4.0 out of 5
7,0
Per Veri Fan

Review summary

  1. Perché la guerra…
  2. ”Almost Heaven”
  3. Un Vault è per sempre
  4. Nulla è per sempre (be’, tranne il Vault di prima…)
  5. Conclusioni

Cosa ci è piaciuto..

Meccaniche da gestionale riuscite e ben implementate
Semplice da "capire"
Realmente free to play

.. e cosa no

Sul lungo periodo il gioco perde mordente
Nessuna modalità multiplayer
7,0
Grafica - 80 / 100
Divertimento - 80 / 100
Longevità - 80 / 100
Originalità - 80 / 100
Community - 80 / 100

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