Artifact è ufficialmente disponibile; rimborso negato a chi apre i pacchetti omaggio


Finalmente, dopo un’attesa abbastanza lunga ed un primo periodo di beta, Artifact, il nuovo TCG di Valve che si rifà direttamente all’immaginario fantasy di DOTA 2, ha fatto il suo debutto ufficiale sullo store di Steam, rendendo così possibile a tutti i giocatori interessati cimentarsi con questo nuovo esponente del genere.

Nonostante il gameplay del titolo sia stato giudicato estremamente solido da tutti coloro che hanno avuto modo di provare il gioco, già in fase di beta diversi utenti avevano segnalato notizie a dir poco negative in riferimento al modello economico adottato dal team di sviluppo, che avrebbe puntato eccessivamente sulla componente a pagamento, rendendo il gioco un pay to win.
A differenza di tutti gli altri titoli congeneri, infatti, Artifact fa affidamento su un sistema a dir poco peculiare e, oltre alla classica possibilità di acquistare buste di carte con denaro reale (tra l’altro questo è l’unico modo di ottenere booster d’espansione, dato che non esiste una valuta in-game), Valve ha pensato si sfruttare direttamente il marketplace interno di Steam per creare un vero e proprio mercato secondario in cui i giocatori potranno vendere e comprare tra loro le singole carte, con la software house che tratterrà ovviamente una percentuale su ogni transazione.

Oltre a questa situazione borderline, che sul lungo periodo potrebbe seriamente compromettere il gioco se verrà percepito dagli utenti in una determinata maniera, con l’uscita della versione completa dello stesso gli utenti hanno fatto una seconda scoperta poco gradevole.
In poche parole, al termine del tutorial vengono offerti ai giocatori alcuni pacchetti di carte in maniera totalmente gratuita che, una volta aperti, fanno però perdere all’utente la possibilità di richiedere il rimborso del gioco acquistato, anche qualora non fossero state superate le canoniche 2 ore di gioco.
Ad onor del vero, al momento dell’apertura dei pacchetti è presente la dicitura che avvisa di quanto appena detto, ma molti utenti hanno fatto notare come questa sia posta in maniera chiaramente poco visibile, cosa che non rende del tutto chiara la politica adottata da Valve.

Insomma, a quanto pare l’utenza non sembra star reagendo in maniera molto positiva al modello economico di Artifact, che sembrerebbe puntare davvero molto sul lato monetario.

Voi cosa ne pensate di tutto ciò? Avete già avuto modo di provare il titolo?

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