Adventure Quest Worlds è un altro MMORPG a stampo fantasy che prova di imporsi all'interno del panorama dei browser game...senza riuscirci.
Adventure Quest Worlds è un MMORPG giocabile gratuitamente su browser che pesca a piene mani nell'immaginario fantasy più classico.
Il titolo ci permette di scegliere una tra quattro classi preconfezionate che ci consentiranno di adottare un differente stile di combattimento in base alla scelta fatta.
Il gameplay prevede di svolgere numerose missioni che, per la maggior parte, ci richiederanno di uccidere un determinato numero di nemici, combattendo al fine di salire di livello e potenziarci.
Tra una missione principale e l'altra, ci verrà narrata la storia del gioco tramite delle sequenze non interattive che, sebbene non siano realizzate magistralmente, sanno farsi apprezzare.
Graficamente il gioco è buono ma, in termini di mere scelte stilistiche, alterna alti e bassi risultando, nel complesso, in un comparto visivo piacevole ma che non riesce a sorprendere.
Adventure Quest Worlds non sarà certo il gioco che vi terrà impegnati per mesi interi, riuscendo a divertirvi, certo, ma solo per un periodo di tempo assai limitato.
Fondamentalmente, basta poco per realizzare un MMORPG a stampo fantasy, sopratutto se il prodotto che vogliamo creare andrà a pescare dritto dalla buca del più classico dei concept;
nel caso in cui, poi, il gioco che vogliamo sviluppare sia basato su browser, il compito sarà ancora più facile, data la spesso presente semplificazione delle meccaniche che i titoli browser based si portano appresso.
Se da un lato, però, la realizzazione di un MMORPG è un compito relativamente facile (ovviamente parliamo di sviluppatori capaci e non di Marco il pantofolaio), lo stesso non si può dire quando il nostro gioco, oltre ad essere un MMORPG, vuole essere anche un titolo valido.
Scheletri camminanti, magie e qualche drago bastano per fare un buon titolo fantasy? Ovviamente no.
Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, prima di immergerci nel mondo di gioco, avremo la facoltà di personalizzare il nostro personaggio, avendo a disposizione un ventaglio di opzioni non certamente ampio ma, comunque, discreto, sopratutto se paragonato a ciò a cui ci ha tristemente abituato il genere in questi tempi.
Sesso, acconciatura e poco altro, come il colore della pelle; questo è tutto ciò che è possibile modificare. Non molto ma comunque sufficiente, considerando che, seppur un po' strano, il taglio di capelli riesce a rendere diverso quel che basta ogni personaggio.
Ben più influente la scelta della classe, capace di variare lo stile di combattimento del nostro personaggio, che potrà avvenire tra quattro preset differenti.
Warrior, mage, rogue e healer; tutte classi decisamente standard, che vi suoneranno familiari se avete un minimo di esperienza col genere.
Il warrior è il classico combattente iper-corazzato e armato fino ai denti, ottimo per il più “ignorante”combattimento corpo a corpo.
Il rogue è la classe del ladro, che fa di astuzia e agilità i suoi cavalli di battaglia.
Infine, le ultime due classi sono destinate all'uso della magia ma, mentre il mage è specializzato negli incantesimi offensivi, l'healer da il meglio di sé quando si tratta di lanciare magie di recupero e guarigione.
Lo stile di gioco prevede il solito susseguirsi di quest che, per il buon 90% del gioco, consistono nello sterminio sistematico di centinaia di avversari, ripulendo un'area solo per passare alla successiva.
Gli scenari di gioco sono estremamente lineari e permettono di procedere solo per vie predefinite e, spesso e volentieri, il numero di queste non arriva nemmeno a due.
Particolare che non viene mai particolarmente apprezzato è la totale autonomia con cui si svolgono i combattimenti.
Dopo aver ingaggiato un nemico, il nostro personaggio continuerà ad attaccarlo fino a quando uno dei due non avrà la peggio, in un alternarsi di movimenti goffi e, a tratti, anche ridicoli.
Certo, a rendere meno automatiche le battaglie ci pensano le varie abilità che potremo attivare nel mentre ma, specialmente all'inizio e per buona parte del gioco, esse sono quasi del tutto marginali.
Da spendere due parole anche sul respawn dei nemici. Se da un lato il ripristino degli avversari dopo aver ripulito un'area è cosa gradita, dato che permette di livellare in tranquillità, vedere un nemico appena sconfitto riapparire dal nulla un micro istante dopo averlo ucciso è una cosa un po' straniante, specialmente quando questo si verifica anche con dei boss legati alla storia che, teoricamente, una volta eliminati non dovrebbero più trovarsi in un determinato posto.
In ogni caso, è possibile anche trovare del buono in Adventure Quest Worlds.
Su tutto, va fatto presente che il gioco si sforza in tutti i modi di dare una sorta di coerenza alle missioni di “omicidio di massa dei mostri” che ci vengono affidate.
Per quanto la trama del gioco se la giochi alla pari con quella di una qualsiasi puntata de “L'Albero Azzurro”, fa piacere vedere che le nostre azioni sono giustificate da ciò che accade nei frequenti intermezzi a cui assisteremo, sempre graditi e, tutto sommato, a patto di non pretendere scenografie da blockbuster, ben riusciti.
È incredibile come Adventure Quest Worlds riesca, graficamente, ad alternare cose fantastiche ad altre decisamente sottotono.
Lo stile grafico generale, per esempio, è molto buono, non particolarmente originale ma dotato del suo fascino.
Nel dettaglio, i mostri, specialmente quelli più minacciosi e mastodontici, sono veramente ben fatti e “cattivi”. I personaggi umani, invece, fatta eccezione per il vestiario e le armature, sembrano delle versioni animate dei personaggi playmobil, con la personalità di un frigorifero e le facce da pesci lessi.
Tutti i personaggi hanno poi la tendenza a riprodurre le ombra in una maniera che risulta un po' bizzarra, anche se forse questa è una questione puramente soggettiva; in pratica, tutti gli arti posti posteriormente, rispetto alla visuale del giocatore, sono colorati interamente di nero, creando un effetto poco piacevole.
Due parole sul comparto sonoro; mentre i suoni dedicati agli attacchi e a tutto il “contorno” sono nella norma, le musiche presenti si comportano in maniera piuttosto fastidiosa.
Durante buona parte del gameplay non ci sarà nessun accompagnamento musicale che, invece, entrando in scena con pezzi rockeggianti assolutamente senza senso, sarà presente durante gli intermezzi.
Tali melodie, poi, hanno la bruttissima tendenza ha partire e finire improvvisamente, creando una dissonanza tutt'altro che piacevole.
Nulla di particolarmente originale da segnalare.
Adventure Quest Worlds è solo un altro tentativo poco riuscito di realizzare un MMORPG di successo dedicato ai nostri browser.
Sembra quasi un accozzaglia di idee, alcune riuscite altre no, gettate in pasto all'utenza nella speranza di racimolare quanti più giocatori possibile.
Un vero peccato dato che, tutto sommato, il gioco presenta alcune caratteristiche che, sfruttate meglio, avrebbero veramente potuto fare la differenza.
Cosa Ci È Piaciuto..
Un occhio di riguardo alla storia
Armature e mostri ben fatti
.. e cosa no
Troppo lineare
Sonoro fastidioso
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
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