MMORPG Fantasy Free to Play - Grind, level-up e tonnellate di companion per questo gioco di ruolo orientale
Blood Rites è un MMORPG fantasy asiatico vecchia scuola, la cui prima uscita risale ormai a parecchi anni fa.
Il gioco include un sistema di combattimento classico con un lock sui bersagli, quattro classi e un sistema di progressione stratificato su diversi aspetti con cui sperimentare; ad esempio, potremo incantare le nostre armi o cimentarci col sistema di companion elfici.
Dal punto di vista contenutistico, la parte del leone è costituita sicuramente dalla componente PvE e, più nello specifico, dai dungeon e dai raid, che potranno essere affrontati in cooperativa e che rappresentano senza dubbio la porzione più divertente e stimolante della produzione.
Dal punto di vista grafico la situazione è alquanto impietosa, nonostante difficilmente coloro che sono alla ricerca di un’esperienza ruolistica vecchia scuola si faranno scoraggiare da questo fattore.
Infine, nonostante il gioco sia interamente giocabile senza spendere un solo centesimo, il cash shop saprà rendersi talvolta fin troppo accattivante, a causa della noia che sopraggiungerà irrimediabilmente durante le sezioni più tediose.
Rilasciato originariamente nel 2011, Blood Rites è un MMORPG free to play di chiara provenienza asiatica, che si presenta con una grafica totalmente in tre dimensioni e tutti gli stilemi di un classico MMO theme-park. Accedendo ai server dell’epopea imbastita dal team di sviluppo, i giocatori possono aspettarsi i classici contenuti connaturali al genere, come quest affrontabili in varie aree, diversi dungeon e attività varie da completare in solitaria o come membri di un gruppo e l’immancabile PvP.
Una volta scaricato e avviato per la prima volta il gioco, Blood Rites chiederà al giocatore di passare attraverso una canonica fase di creazione del proprio alter ego, all’interno della quale l’utente potrà personalizzare l’aspetto del proprio personaggio tramite alcune semplici opzioni che, tocca dirlo, non fanno gridare al miracolo per quantità e varietà.
Come molti degli MMORPG di questo stampo, cosa valida soprattutto se siete giocatori navigati, comprendere i meccanismi base di Blood Rites sarà piuttosto immediato e, a seconda dei vostri gusti, potrete decidere di muovervi all’interno delle ambientazioni tramite semplici click del mouse o mediante la sempreverde combinazione ‘WASD’. L’inizio vero e proprio del gioco, assimilabile circa alla prima ora di gameplay, consisterà nello svolgere una sere di quest introduttive, chiaramente pensate per fornire un valido tutorial ai giocatori alle prime armi che, tuttavia, risulteranno un po’ tediose per tutti coloro in possesso di un minimo di dimestichezza con il genere.
Frutto di una progettazione chiaramente ancorata al passato, l’incipit del gioco offre comunque spunti “divulgativi” interessanti, come quelli relativi alle abilità sbloccabili. Dal livello 3 in poi, ogni volta che eseguirà un ulteriore level-up, il giocatore guadagnerà un punto spendibile all’interno dei vari skill-tree, ognuno dei quali sarà legato ad una specifica arma. In Blood Rites, infatti, l’albero delle abilità dedicato alle azioni eseguibili con una spada sarà sostanzialmente diverso di quello relativo ad un arco e sarà compito dell’utente scegliere dove distribuire i propri punti.
Per quanto riguarda il combattimento vero e proprio, invece, esso si svolge in maniera decisamente tradizionale, con il classico agganciamento sui nemici e le varie abilità attivabili sempre in vista sull’apposita barra, che una volta utilizzate necessiteranno di un periodo di attesa variabile prima di essere attivate nuovamente.
...il giocatore guadagnerà un punto spendibile all’interno dei vari skill-tree, ognuno dei quali sarà legato ad una specifica arma
Se la crescita dei parametri offensivi del proprio personaggio resta uno dei punti focali di molti MMO di questo tipo, e Blood Rites non fa eccezione, c’è da dire che, specialmente se rapportato ai tempi in cui è uscito, il titolo cerca di incoraggiare i propri utenti all’esplorazione, perlopiù allo scopo di far trovare loro gli oggetti unici e/o collezionabili presenti nelle ambientazioni.
Ad esempio, è presente una meccanica che permette ai giocatori di “allevare” alcuni minion elfici, che potranno così diventare veri e propri companion e garantire al giocatore alcuni bonus utili alla progressione, nonché della sempre gradita compagnia. Purtroppo, per rovinare un po’ le cose, è da mettere in conto che per ottenere i companion più performanti ci si dovrà per forza di cose dedicare ad estenuanti sessioni di grindindg puro, che potranno essere alleggerite solamente ricorrendo alle immancabili microtransazioni.
In ogni caso, oltre ai companion, Blood Rites non lesina di fornire ai propri giocatori mount e pet, con entrambe le categorie che ospitano un numero davvero consistente di unità differenti.
Per quanto riguarda i pet, essi si presenteranno con abilità passive non indispensabili ma comunque in grado di migliorare sensibilmente la vostra qualità della vita all’interno del gioco. Essi saranno in grado di svolgere per voi alcune azioni normalmente tediose, come raccogliere in automatico il loot rilasciato dai nemici uccisi. Il rovescio della medaglia è che sia i pet che le mount non saranno davvero acquisibili all’interno del gioco e per la maggior parte di loro dovremo rassegnarci ad un meno pratico noleggio.
Una volta attivata la relativa icona all’interno dell’inventario, infatti, partirà un countdown che, quando scaduto, ci revocherà la possibilità di utilizzare il pet o la mount di turno, sempre che non si decida di ricorrere, anche in questo caso, al sempre fornito cash shop in-game.
Come già accennato in precedenza, l’offerta contenutistica di Blood Rites è strutturata su più livelli e all’interno del mondo di gioco le cose da fare non mancheranno di certo.
Dal punto di vista dell’immancabile PvE, oltre alla canonica quest principale, il cui racconto è purtroppo un’accozzaglia di situazioni a dir poco dimenticabili, i giocatori possono dedicarsi alle numerose missioni ed attività secondarie che, in ogni caso, non esorcizzeranno del tutto l’anima “grindosa” della produzione, che resterà ben presente anche qualora si decida di completare tutto o quasi ciò che il gioco ha da offrire.
La necessità di dover dedicare vere e proprie sessioni all’abbattimento ripetuto e sistematico di decine di mob è così intrinseco alla struttura di gioco che diverse zone di spawn sembrano essere state pensate proprio attorno a questo obiettivo, con numerosi spot che ben si prestano alle attività di sterminio.
L’anima “grindosa” della produzione resterà ben presente anche qualora si decida di completare tutto o quasi ciò che il gioco ha da offrire.
Purtroppo, la struttura ludica delle quest vere e proprie non è delle più esaltanti e fareste bene a prepararvi almeno mentalmente ad affrontare un discreto numero di vere e proprie fetch quest, in cui non dovrete far altro se non recarvi in un determinato posto per far fuori tot. nemici, peraltro in ‘spedizioni punitive dove spesso anche il lato narrativo fatica ad emergere.
La parte migliore dell’intero comparto PvE rimane senza dubbio quella composta dai dungeon e dai raid, che poi è la porzione di gioco che coincide con l’offerta cooperativa della produzione e che permette ai giocatori di fare squadra e sperimentare diverse sinergie tra i membri del party. I boss incontrati in queste sezioni saranno abbastanza impegnativi da abbattere, garantendo così una sfida d tutto rispetto sempre stimolante.
È da sottolineare che il gioco fa di tutto per promuovere anche il comparto PvP, offrendo agli utenti diverse modalità di gioco con cui intrattenersi ma, ad onor del vero, esse risultano alquanto sbilanciate, tanto da risultare adatte unicamente ai giocatori più temerari e che non si fanno troppi problemi a sperimentare un po’ di (poco) sana frustrazione.
Volendo spendere due parole sul comparto visivo del titolo, infine, esse non possono che essere poco lusinghiere, dal momento che, se nemmeno alla sua uscita Blood Rites faceva gridare al miracolo, al giorno d’oggi il titolo è invecchiato veramente male e, in maniera molto semplice, appare davvero brutto da vedere.
In definitiva, Blood Rites è decisamente un MMORPG proveniente da un’altra epoca; un’epoca ormai lontana e che trova pochi punti di contatto con quella presente, per un risultato complessivo che non può lasciare totalmente soddisfatti.
per quanto non tutto sia da buttare, l’esperienza offerta dal gioco si limita a fornire agli utenti il minimo indispensabile per divertirsi, senza eccellere davvero in nessun campo.
Considerata la gratuità del prodotto (a cui è però affiancato un cash shop talvolta troppo presente), in mancanza di alternative potreste anche decidere di fare di Blood Rites il vostro compagno di avventure momentaneo ma sappiate che in giro c’è molto di meglio.
Cosa Ci È Piaciuto..
Totalmente gratuito
Dungeon e raid divertenti
Numerose risorse da collezionare
.. e cosa no
Narrativa e sistema di quest deludente
Tecnicamente arretrato
Cash shop talvolta opprimente
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
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NON mi piace questo gioco, voglio
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