Hunting Game Free to Play - Vestendo i panni degli Slayer, fino a 4 giocatori daranno la caccia a mostruose creature
Dauntless un gioco di ruolo d’azione free to play sviluppato dai ragazzi di Phoenix Labs, assimilabile a quella nicchia di videogiochi descritti comunemente come hunting game.
Nei panni di uno Slayer, ossia un cacciatore di mostri, dovremo infatti unirci ad altri tre giocatori e dare la caccia ai cosiddetti Behemeoth, dei giganteschi bestioni armati di cattive intenzioni che minacciano di portare scompiglio tra le isole Frantumate.
La quasi interezza della proposta ludica di Dauntless è composta proprio dagli scontri con i diversi Behemoth, la cui neutralizzazione è il vero ed unico filo conduttore dell’intero gioco, oltre ad essere l’unica strada possibile per proseguire, dal momento che far bottino delle carcasse dei nemici abbattuti sarà fondamentale per potenziare il proprio equipaggiamento.
Dotato di piena compatibilità cross-play tra Xbox One, Playstation 4 e PC, Dauntless è un’esperienza che darà il suo meglio in divenire, quando nuovi contenuti di gioco daranno un vero senso alle ore spese per potenziare la propria build ma che, già da ora, è in grado di restituire ai propri utenti un numero davvero elevato di ore di gioco e di divertimento.
Per quanto sia stata in grado di aumentare sempre di più nel corso del tempo, quella dei cosiddetti hunting game è sempre stata una nicchia dalle dimensioni abbastanza contenute in termini di utenza, specialmente in territori occidentali (al contrario, il genere è sempre andato molto forte sul suolo giapponese).
Con Monster Hunter World, ultimo capitolo della saga di Capcom, la curiosità attorno a questo particolare (sotto)genere è però esplosa prepotentemente e l’ebrezza di dare la caccia ad enormi bestioni mortali è una sensazione che è stata in grado di conquistare un pubblico ormai piuttosto vasto.
Complice questo rinnovato entusiasmo, in molti hanno cominciato a monitorare con un certo interesse Dauntless, titolo sviluppato dai ragazzi di Phoenix Labs che cerca di coniugare l’essenza dei titoli basati sulla “caccia ai mostri” con il modello di distribuzione free to play.
Riuscirà Dauntless a confermarsi come un’alternativa all’ormai conclamato titolo di Capcom? Scopriamolo!
Per quanto sia praticamente ininfluente all’interno dell’economia del gioco, per giustificare la mattanza di mostri che inevitabilmente andremo a compiere, il team di sviluppo di Dauntless si è premurato di offrire agli utenti un’impalcatura narrativa che aggiunge un senso logico alle nostre azioni.
In poche parole, le cosiddette Isole Frantumate, sopra le quali va avanti la vita per come noi la conosciamo normalmente, hanno bisogno dell’aether per poter rimanere sospese nell’aria (esse sono infatti isole fluttuanti) e garantire che non collassino sul suolo sottostante.
Purtroppo, l’aether è anche una sostanza assai gradita ai Behemoth (nome generico con cui vengono identificati tutti i possenti mostri che dovremo combattere) che ovviamente non mancano di aggirarsi nei dintorni abitati per far loro il prezioso materiale.
Far fronte a questo pericolo, dunque, è compito degli Slayer, ossia dei cacciatori adeguatamente addestrati il cui obiettivo è tenere a bada le avanzate dei mostri, ovviamente utilizzando le peggiori maniere possibili.
Prima di buttarci a capofitto nello sterminio più totale, avremo come di consueto la possibilità di creare il nostro personaggio, delineandone la corporatura e l’aspetto fisico.
Per quanto, tutto sommato, le opzioni di personalizzazione siano più che discrete, gran parte del fascino dato dagli hunting game è quello di vedere fisicamente i propri sforzi sul proprio personaggio, sotto forma di armi e pezzi d’equipaggiamento da indossare all’interno dell’inventario.
Per farla breve, per quanto spendere minuti e minuti all’interno dell’editor sia possibile, sappiate che per il 90% del tempo indosserete vistose armature che potrebbero oscurare anche del tutto le vostre peculiarità estetiche ottenute dosando al millimetro ogni aspetto personalizzabile.
Purtroppo, l’aether è una sostanza assai gradita ai Behemoth
Senza che ci sia il bisogno di girarci troppo attorno, il fulcro principale attorno al quale gravita l’intera esperienza di Dauntless è rappresentato dalle sessioni di caccia ai mostri, le quali compongono da sole la quasi totalità dell’esperienza di gioco.
Partendo dalla città principale, che funge da immenso hub di gioco e in cui trovano spazio i vari NPC coi quali potremo interagire o rifornirci di strumenti, nonché migliorare il nostro equipaggiamento, una volta avviata una determinata missione si verrà catapultati sulla mappa in compagnia di altri 3 cacciatori, dando così ufficialmente il via alla caccia.
Tutte le aree in cui avremo modo di mettere i piedi saranno in buona sostanza delle grosse arene, dato che oltre all’eliminazione sistematica dei Behemoth qui presenti, non ci sarà molto altro da fare, se non raccogliere qualche oggetto consumabili sparso per la mappa.
Le uniche fasi veramente esplorative saranno quelle immediatamente precedenti allo scontro vero e proprio con la creatura di turno, dal momento che i Behemoth, prima di poter fisicamente essere affrontati, necessiteranno di essere stanati per l’ambientazione, in un processo che talvolta, potrebbe portarvi via anche diversi minuti.
Dopo il combattimento, una volta abbattuto l’avversario di turno, i tempi saranno propizi per fare bottino della nostra preda, raccogliendo i materiali utili e, tornati alle Isole Frantumate, goderci qualche meritato miglioramento, che ci permetterà di farci trovare preparati per cacciare il prossimo Behemoth, di norma un po’ più tosto del precedente.
Sostanzialmente, nonostante sulla carta possa sembrare poca cosa, il succo del gioco si esaurisce qui e, alla stregua di quanto accade in Monster Hunter, il giocatore viene imbrigliato in una sorta di ciclico ripetersi del processo di abbattimento-potenziamento, in cui ogni avversario viene sconfitto (talvolta anche numerose volte, allo scopo di ottenere materiali specifici) solo ed unicamente in funzione di quello successivo.
Se da un lato è vero che questo processo è in grado di regalare immense soddisfazioni, restituendo un tangibile senso di progressione costante avvertibile anche visivamente mediante l’aspetto estetico del nostro equipaggiamento, d’altro canto ci rendiamo conto come questo schema possa non andare a genio a chiunque, e qualcuno potrebbe vedere nel genere degli hunting game una sorta di grosso “simulatore di farming”, per quanto ben mascherato possa essere.
In maniera simile a quanto accade sempre in Monster Hunter, in Dauntless non è possibile selezionare una vera e propria classe per il proprio personaggio, dal momento che strategia di gioco e movement verranno decise prevalentemente dall’arma con la quale decideremo di equipaggiarci.
Al contrario del titolo targato Capcom, che soprattutto con l’ultimo capitolo ha messo sul campo un quantitativo davvero notevole di tipologie di strumenti offensivi, in Dauntless la scelta non sarà vastissima ma limitata ad una manciata di armi, di cui solamente una sarà utilizzabile dalla distanza.
Il gioco ci mette infatti a disposizione spade, asce, martelli, lance, lame a catena e pistole, con quest’ultime che non saranno nemmeno accessibili fin da subito.
In base alla tipologia di arma che decideremo di adottare, dovremo far i conti col moveset della stessa, essendo ben consapevoli delle differenze tra l’una e l’altra.
Per quanto ogni archetipo sia generalmente semplice da utilizzare, non tutte le armi sono adatte ai novizi, a causa del timing necessario per mandare a segno i colpi e delle caratteristiche generali con cui sono in grado di agire.
Se utilizzare una normale spada sarà infatti un’ottima scelta per chi è ancora agli inizi, un giocatore più avanzato potrebbe optare per un’arma dal potere d’attacco ben più elevato, come un’ascia o un martello, scendendo però a patti con la necessità di dosare gli attacchi e di sferrarli al momento giusto, pena il perdere la finestra d’opportunità per andare a segno.
il giocatore viene imbrigliato in una sorta di ciclico ripetersi del processo di abbattimento-potenziamento
Per quanto sia inizialmente possibile approcciarsi ad ogni scontro con la medesima strategia, man mano che avanzerete nelle storia principale sorgerà la necessità di prepararsi a dovere prima di scendere sul campo per affrontare il Behemoth di turno.
Molti di essi avranno infatti i propri specifici pattern d’attacco e si mostreranno ai giocatori con i propri punti di forza e quelli di debolezza, che andranno sfruttati a nostro vantaggio ai fini di una caccia portata a termine con successo.
Scegliere l’arma giusta, magari con un apposito incantamento, e fare scorta di oggetti curativi e consumabili in genere sarà quindi fondamentale da un certo punto in avanti, sempre che non si voglia perire in battaglia e buttare alle ortiche diversi minuti di gioco.
In base all’avversario, infatti, gli scontri potrebbero protrarsi anche per decine di minuti, trasformando ogni sfida, oltre che in una prova d’abilità, anche in una sorta di test di resistenza, dove verranno messe a dura prova tenacia e capacità di concentrazione.
Durante il combattimento, i mostri potranno venir mutilati su specifiche zone del corpo e, in linea di massima, i danni inflitti si rifletteranno visivamente sulla creatura; dal momento che non esiste alcun indicatore circa gli HP rimanenti dei nostri nemici, saper “leggere” lo scontro potrà rivelarsi particolarmente utile, spingendoci ad andarci giù pesante quando un Behemoth sarà in fin di vita o giocando maggiormente sulla difensiva quando ci accorgeremo dell’attivarsi di un particolare status di quest’ultimo.
Utilizzando l’ormai rodato Unreal Engine 4, Dauntless fa sfoggio di un comparto visivo di tutto rispetto, modellato secondo i canoni estetici tipici dello stile cel shading.
Tradotto in soldoni, tutto all’interno del gioco si mostra con un look da simil cartoon, cosa che ha permesso agli sviluppatori di ottenere una resa grafica più che buona senza gravare troppo sui requisiti di sistema.
Senza la necessità di dover scendere a troppi compromessi, infatti, il gioco gira eccezionalmente fluido anche su hardware non recentissimi e da questo punto di vista non si segnalano particolari incertezze.
Va inoltre fatto notare come il titolo di Phoenix Labs sia il primo gioco che, sin dal suo rilascio, integra al suo interno la piena compatibilità cross-play tra tutte le sue versioni (Xbox One, PS4 e PC), con un sistema che permette dunque di allargare enormemente il bacino d’utenza di riferimento.
Sin dall’avvio del gioco, comunicandocelo con un apposito messaggio, gli sviluppatori ci tengono ad avvertire gli utenti della natura in continua evoluzione del gioco.
La natura stessa di Dauntless, infatti, contribuisce a rendere il gioco di Phoenix Labs incredibilmente appetibile sul lungo periodo, data la perfetta inclinazione del genere ad espandersi contenutisticamente.
Non che al momento il gioco sia povero di contenuti ma è indubbio che l’offerta base non possa bastare per sempre.
Dauntless fa sfoggio di un comparto visivo di tutto rispetto, modellato secondo i canoni estetici tipici dello stile cel shading
Essendo Dauntless un titolo gratuito, non poteva poi mancare al suo interno un apposito cash shop per gli acquisti in-game.
Fortunatamente, per quanto sia possibile spendere denaro anche in maniera massiccia, gli articoli in vendita nel negozio sono perlopiù dedicati alla personalizzazione estetica del personaggio, salvo qualche piccola eccezione.
Anche in virtù della completa natura cooperativa del gioco, che non prevede scontri tra giocatori, il rischio di sbilanciare gli equilibri del gioco è totalmente disinnescato, nonostante, dobbiamo ammetterlo, poter acquistare direttamente alcuni degli equipaggiamenti più esteticamente accattivanti del titolo con denaro reale toglie un po’ di quella magia scaturita dal dover abbattere un determinato mostro solo per poter farmare i pezzi necessari alla sua creazione.
Dato che siamo in presenza di un free to play, questo fatto non può essere considerato un difetto e, anzi, si può dire che gli sviluppatori abbiano optato per la migliore scelta possibile in questo senso ma, nonostante tutto, un pizzico di amaro in bocca continua a persistere.
In definitiva, non possiamo che consigliarvi caldamente di provare la creazione dei ragazzi di Phoenix Labs, i quali sono stati in grado di non tradire le aspettative generate.
Dauntless si è dimostrato un free to play a tratti sorprendente che riesce ad essere un’alternativa più che adeguata al celebre concorrente Monster Hunter e che, addirittura, potrebbe potenzialmente risultare persino superiore, a patto che il team di sviluppo riesca a supportarlo a dovere sul lungo periodo con aggiornamenti di qualità.
In ogni caso, per quanto sia evidente che il potenziale del gioco sia stato solamente scalfito, l’offerta contenutistica con cui Dauntless si è presentato al lancio è di tutto rispetto e se siete tra coloro che ricavano un’immensa soddisfazione dall’uscire vittoriosi da una sfiancante battaglia, tutto ciò che dovete fare è correre ad eseguire il download del client di gioco. Non ve ne pentirete.
Pronto ad entrare nel mondo di Dauntless? Clicca per giocare ora!Come da comunicato ufficiale pubblicato sul sito del gioco, il team di sviluppo di Phoenix Labs ha rilasciato sui server di gioco la patch che porta Dauntless alla versione 1.2.2, introducendo con essa diverse novità di spessore. L’aggiunta in assoluto più eclatante è rappresentata senza dubbio dalla ... » continua
Dopo aver ottenuto un successo a dir poco stratosferico durante gli ultimi mesi, riuscendo a conquistare milioni e milioni di giocatori in pochissimo tempo, Dauntless, il recente action-GDR free to play sviluppato da Phoenix Labs, si appresta a lasciare la fase di beta in cui ancora si trova per arrivare ... » continua
Superando abbondantemente tutte le più rosee aspettative e riuscendo a catalizzare in pochissimo tempo l’attenzione di milioni di giocatori, il Free to Play Dauntless si è da subito imposto come uno dei titoli più in voga del momento, capace di andare a “dar fastidio” ad un colosso come Monster ... » continua
Dopo aver ottenuto un successo a dir poco clamoroso, capace di coinvolgere milioni e milioni di giocatori all’interno dei ... » continua
Cosa Ci È Piaciuto..
Veramente Free to Play
Appagante e soddisfacente
Supporto al Cross Play
Visivamente gradevole e leggero da far girare
.. e cosa no
Alcuni potrebbero non apprezzare la natura "grindosa" del genere
Poche tipologie di armi
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
Mi piace questo gioco, voglio
Registrarmi e giocare ora
NON mi piace questo gioco, voglio
Trovare un altro MMORPG
Tornare alla classifica generale