Dragomon Hunter

In breve...

Dragomon Hunter è un MMORPG giocabile gratuitamente dopo averne scaricato il client.
Il titolo propone un immaginario tipicamente orientaleggiante, con personaggi volutamente irrealistici ed un mondo di gioco variopinto e colorato.
Il gameplay proposto è quello tipico degli MMORPG coreani, fatto di missioni piuttosto ripetitive in cui abbonda il farming ed il grinding più sfrenato.
A diversificare in parte le cose, ci pensa il sistema di reclutamento dei nemici sconfitti, tramite il quale catturare mob e portarseli dietro in modo che ci aiutino a combattere.
Dragomon Hunter, lungi dal rappresentare un’eccellenza per il genere, si è rivelato un valido passatempo, non privo di difetti ma comunque in grado di intrattenere e divertire. Consigliato soprattutto se avete un debole per le atmosfere e lo stile tipico dei manga.

Recensione completa

Dopo la consueta fase di closed beta, utilizzata sempre più dalle varie case più come una sorta di forma di marketing che come un periodo di prova limitato vero e proprio, Dragomon Hunter è finalmente stato rilasciato in versione completa e free to play sulla rete, rendendosi accessibile a chiunque.
Da un punto di vista assolutamente superficiale, il titolo potrebbe sembrare il solito MMORPG coreano dove la ripetitività e il farming la fanno da padrone ma, proprio per scongiurare questa evenienza, gli sviluppatori hanno adottato alcuni accorgimenti in fase di sviluppo che promettono di far distinguere il proprio gioco dalla concorrenza. Saranno riusciti nel loro intento? Scopriamolo!

Primi passi

Come da tradizione, il primo compito da portare a termine sarà quello relativo alla creazione del nostro personaggio.
Il gioco adotta uno stile manga profondamente orientale, il che si ripercuote sullo stile e sui parametri sui quali potremo interagire per modificare il nostro personaggio. Oltre al sesso, comunque, ci verrà data la possibilità di personalizzare acconciatura, tratti somatici (ma sarebbe meglio dire “occhioni e occhiettini”), colore della pelle, voce e poco altro.
Ben più importante, la scelta della classe, selezionabile tra quattro.
Le classi sono mercenary, mage, cleric e scout, tutte piuttosto tradizionali nei loro archetipi fantasy. Una volta scelta la nostra, cambiarla sarà impossibile, se non creando da zero un nuovo personaggio.
Infine, il gioco ci darà anche la possibilità di modificare, seppur parzialmente, il nostro companion, scegliendo tra una manciata di orecchie e occhi buffi.
I primi istanti di gioco verranno scanditi dall’immancabile tutorial, che ci guiderà passo-passo nelle prime fasi dell’avventura, introducendoci i concetti principali del gameplay.
Nel caso abbiate già un passato fatto di MMORPG alle spalle, però, non verrete a conoscenza di nulla che già non vi suoni familiare, dal momento che Dragomon Hunter si mantiene piuttosto classico nelle meccaniche.

Scelgo te!

Non senza una punta di dispiacere, possiamo tranquillamente affermare che Dragomon Hunter offre poco in più rispetto alla solita sfilza di quest-fotocopia da completare una dopo l’altra per avanzare e potenziarci a dovere.
Diciamocelo, i coreani sono maestri nel realizzare titoli basati quasi esclusivamente sul grinding e sul farming e, anche in questo caso, il loro zampino è più che evidente sin dai primissimi istanti di gioco.

Preparatevi a far vostri i più variegati tipi di creature

Il mondo messo in piedi dagli sviluppatori è evocativo e ricco di mob ben diversificati tra loro (perlomeno nell’aspetto) e questo riesce in parte a mitigare la ripetitività dei compiti assegnatici, anche se, alla lunga, la noia non può che venire inesorabilmente a galla.

Diciamocelo, i coreani sono maestri nel realizzare titoli basati quasi esclusivamente sul grinding e sul farming e, anche in questo caso, il loro zampino è più che evidente sin dai primissimi istanti di gioco.

Il sistema di combattimento di Dragomon Hunter si mantiene piuttosto ancorato ai vecchi schemi degli MMORPG, risultando piuttosto statico e ben lontano dalle derive action a cui siamo ormai sempre più abituati.
L’unico bonus alla mobilità consentito è rappresentato da una capriola che, premendo l’apposito tasto, potremo effettuare per divincolarci e scampare in velocità dagli attacchi nemici anche se, ad onor del vero, questa non è proprio praticissima ed il suo uso impeccabile dipende più dal caso che da una prontezza di riflessi nell’utilizzarla al momento giusto.
Per il resto, avremo a disposizione la classica barra delle abilità grazie alla quale riversare sui nemici gli effetti di una determinata skill.
La vera novità di Dragomon Hunter, di cui abbiamo accennato anche in apertura, consiste nella possibilità di reclutare le varie creature che uccideremo, portandocele appresso e facendo in modo che ci aiutino a combattere.
Certo, questa non è una caratteristica del tutto inedita per gli MMORPG ma, va detto, risulta qui ben implementata e perfettamente coerente col contesto, che si sposa alla perfezione con queste meccaniche di reclutamento.

La vera novità di Dragomon Hunter, di cui abbiamo accennato anche in apertura, consiste nella possibilità di reclutare le varie creature che uccideremo, portandocele appresso e facendo in modo che ci aiutino a combattere.

Il design delle creature, a metà tra il buffo ed il serioso, è una perfetta via di mezzo che rende il processo di cattura sempre interessante, riuscendo ad assomigliare a titoli quali Pokémon da un lato e a giochi dai toni decisamente meno infantili da un altro.

Grafica e sonoro

La direzione artistica del gioco è sempre piuttosto ispirata

Dal punto di vista visivo, Dragomon Hunter mette in scena uno spettacolo di tutto rispetto.
Lungi dal rasentare l’eccellenza nel reparto prettamente tecnico, da un’angolatura squisitamente artistica il titolo è in grado di convincere e di tratteggiare un mondo poetico, magico e dai toni fiabeschi.
La parte meno riuscita di tutto il pacchetto sono probabilmente i personaggi umani che incontreremo durante il gioco ma, per quanto riguarda ambientazioni e creature viene davvero difficile riuscire a lamentarsi.
Dulcis in fundo, i requisiti richiesti per far girare il tutto sono davvero modesti e, anche in presenza di macchine datate, sarete in grado di godervi il gioco senza particolari rinunce.

Conclusioni

Dragomon Hunter non è un capolavoro, non rappresenta una rivoluzione e il suo nome non resterà negli annali degli MMORPG. Ciononostante, pur essendo fondato su meccaniche destinate alla ripetitività dopo medio-lunghe sessioni di gioco, riesce comunque a farsi apprezzare e a regalare qualche ora di sano divertimento spensierato.
La possibilità di reclutare i mob, seppur non sia una novità assoluta nel genere, è un simpatico diversivo, specialmente tenendo conto della bontà con cui questi sono realizzati.
Il comparto grafico, poi, è ben più che funzionale alla sola rappresentazione estetica del mondo di gioco e permette di calarsi in un immaginario fiabesco in cui diventa piacevole anche solo perdersi ad ammirare il paesaggio.