MMORPG Free to Play Hack'n'Slash - Dopo una prima uscita poco fortunata, i ragazzi di Runewaker ripropongono la loro creatura sotto l'ala di Gameforge
Guardians of Ember è un MMORPG fantasy hack’n’slash con visuale isometrica che propone 6 diverse classi tra cui scegliere ed un totale di 4 razze differenti. Presentandosi sul mercato come gioco free to play, Guardians of Ember propone un’offerta contenutistica, tra PvE e PvP, di tutto rispetto, che saprà mantenere impegnati i giocatori per diverso tempo.
In ogni caso, il cuore pulsante del gioco è rappresentato senza dubbio dai combattimenti, che permette ai giocatori di utilizzare una stessa abilità con differenti tipi di armi, con risultati diversi in base allo strumento offensivo equipaggiato. Questo spinge gli utenti a costruire i propri personaggi con diverse build in mente e concorre a mantenere fresco il gameplay.
Il comparto grafico del gioco non fa certo gridare al miracolo ma alcuni elementi, come le animazioni e la modellazione dei personaggi, risultano comunque ben fatti.
Tra alti e bassi, Guardians of Ember risulta un gioco in possesso di una propria identità, che riesce a dare il meglio di sé quando giocato con un gruppo di altri utenti.
Uscito inizialmente mediante il publisher Insel Games, a causa dei poco felici eventi che avevano interessato quest’ultimo, Guardians of Ember è un MMORPG free to play che ai tempi della sua uscita originale aveva avuto parecchia sfortuna, non riuscendo ad ottenere la giusta visibilità mediatica consona ad un lancio in grande stile.
Dopo qualche tempo da quel primo fallimentare lancio e sotto l’ala protettrice della ben più imponente Gameforge, i ragazzi di Runewaker (che forse ricorderete per Runes of Magic) hanno finalmente avuto la possibilità di presentare al pubblico il proprio gioco in maniera decorosa, approfittando della finestra temporale aggiuntiva per proporre diversi miglioramenti alla formula originale e, per la gioia dei meno anglofoni, tradurre il gioco anche in italiano.
Ora che i tempi sono finalmente maturi, riuscirà Guardians of Ember a ritagliarsi un proprio posto nell’affollato mondo degli MMORPG? Scopriamolo!
Come probabilmente avrete già capito osservando gli screenshot ed il materiale promozionale legato al gioco, Guardians of Ember propone agli utenti un classico mondo fantasy, la cui narrativa verterà sostanzialmente attorno alle immancabili forze del male che minacciano di portare morte e distruzione nell’altrimenti pacifico mondo di Olyndale.
Tramite queste premesse, non particolarmente originali dal punto di vista del racconto vero e proprio, il titolo ci introdurrà al mondo di gioco mediante l’immancabile fase di creazione del personaggio, che ci permetterà di modellare il protagonista scegliendo una tra le 4 razze presenti, con invece 6 opzioni disponibili per quanto riguarda le classi utilizzabili.
Dal punto di vista della mera personalizzazione estetica le possibilità non sono particolarmente varie e tutte le modifiche apportabili sono riconducibili ad elementi abbastanza basilari; tuttavia, considerando la natura tipicamente hack’n’slash della produzione, che presenta una visuale isometrica che raramente avvicineremo troppo al personaggio (qualora lo voleste, è comunque possibile zoomare sul pg fino a visionarne anche i dettagli più minuti), questa resta una pecca più che trascurabile.
Come logico che sia, essendo Guardians of Ember un MMORPG hack’n’slash fino al midollo, il cuore pulsante dell’intera produzione, attorno al quale gravità l’intera struttura del gioco, è costituito dal gameplay, il quale restituisce un feeling molto simile a quello avvertito all’interno di produzioni quali Diablo III, Lost Ark Online e MU Legend.
I giocatori controllano il proprio personaggio col classico quartetto di tasti WASD o medianti click del mouse e, utilizzando i tasti adibiti all’attivazione delle abilità presenti sulla barra a schermo, sarà possibile attivare in scioltezza le diverse skill che avremo modo di imparare durante il corso dell’avventura.
Una volta raggiunti i server di gioco, aspettatevi di trovarvi a menare le mani ad un ritmo abbastanza forsennato, dal momento che i combattimenti rappresenteranno una fetta a dir poco consistente dell’intera esperienza, discorso particolarmente valido anche per il comparto PvE in toto.
...restituisce un feeling molto simile a quello avvertito all’interno di produzioni quali Diablo III, Lost Ark Online e MU Legend.
In maniera molto poco sorprendente, i primi istanti di gioco vero e proprio saranno dedicati ad un pratico tutorial che, calandoci nel bel mezzo di una cittadina assediata dai goblin, ci insegnerà i rudimenti del combat system, facendoci portare a termine le prime quest del gioco che, va detto, seguono un’impostazione un po’ datata per gli standard odierni. Molto semplicemente, la grande maggioranza di esse si risolveranno sterminando un preciso numero di mostri, raccogliendo poi la ricompensa messa in palio per i nostri sforzi. Se da questo punto di vista si sente la mancanza di una maggiore originalità nei compiti che ci verranno assegnati, dall’altro lato non possiamo non considerare che le fasi di combattimento si rivelano sempre estremamente appaganti e che, anche grazie ad animazioni ben fatte, passare ore ed ore a fare strage di nemici sarà sempre e comunque parecchio spassoso.
Oltre alle quest, essendo un gioco di ruolo massivo, Guardians of Ember ci permetterà di addentrarci anche in diversi altri contenuti di stampo PvE, come gli immancabili dungeon, alcuni boss di mondo particolarmente ostici e tutta una serie di altre attività che dovremo affrontare rigorosamente come membri di un team, pena il non poter sfruttare le sinergie tra classi differenti e perire rovinosamente sotto i colpi nemici.
Fortunatamente, a causa del modo in cui è stato impostato il gioco, trovare altre avventurieri e formare team anche solo momentanei con classi complementari alla nostra sarà un qualcosa di relativamente semplice e capiterà raramente di trovarsi nella situazione di non riuscire a reperire altri giocatori per affrontare una data attività.
Una delle cose che ci ha maggiormente colpito di Guardians of Ember è il suo skill system e, più nello specifico, il fatto che, a seconda dell’arma che equipaggeremo, una stessa abilità potrà mutare le sue caratteristiche per adattarsi al mezzo offensivo impugnato in quel momento.
Con alcuni richiami a quanto avviene in Guild Wars 2, infatti, saremo in grado, ad esempio, di sbloccare un attacco velenoso e constatare che, se utilizzato mentre impugniamo un’arma a lungo raggio, il proiettile derivato acquisirà uno status “avvelenante”, mentre attivare la medesima abilità mentre si brandisce una spada equivarrà a “trasformare” la skill in un attacco corpo a corpo, con un range, un’animazione e proprietà differenti rispetto a quanto accade nel primo caso.
Sperimentare con tale meccanica e cercare di scoprire il più alto numero di combinazioni possibili è un qualcosa che concorre efficacemente a mantenere ‘fresco’ il gioco e che inietta una cospicua dose di gradita profondità all’intero sistema di combattimento.
I combattimenti rappresenteranno una fetta a dir poco consistente dell’intera esperienza.
Comunque, per quanto ci siano alcuni aspetti del gioco che portano indubbiamente una ventata d’aria fresca al genere, per molte altre caratteristiche Guardians of Ember si rifà in maniera alquanto fedele agli stilemi classici degli MMO, a cominciare dal sistema di progressione che ci richiederà di darci al grinding sfrenato per mettere le mani su particolari pezzi d’equipaggiamento per poi avere una chance (e non la sicurezza) di riuscire ad effettuare un upgrade a tale oggettistica mediante un semplice meccanismo di enchanting. L’unico modo per migliorare le possibilità di portare a compimento con successo un miglioramento del nostro prezioso equipaggiamento consiste, guarda caso, nel fare una capatina al cash shop del gioco, in cui non mancheranno le possibilità per semplificare enormemente le cose.
Tra alti e qualche basso, Guardians of Ember ha sicuramente molto da offrire in termini di contenuti e i giocatori che decideranno di dare al titolo una possibilità difficilmente resteranno del tutto delusi.
Per i giocatori più competitivi, che non vedono l’ora di confrontarsi contro altri giocatori in carne ed ossa, è ovviamente presente una modalità PvP che saprà sicuramente mettere a dura prova gli impavidi giocatori che decideranno di prodigarsi nella scalata alle leaderboards, le cui prime posizioni sono ormai conquistate da utenti che sanno a dir poco il fatto loro.
Dal punto di vista puramente tecnico Guardians of Ember fa il suo senza strafare, alternando alcuni aspetti davvero riusciti ad altri che avrebbero sicuramente meritato un’attenzione in più.
Se i modelli dei personaggi e le relative animazioni sono infatti in grado di soddisfare l’occhio del giocatore, lo stesso non si può dire delle ambientazioni, modellate in maniera abbastanza anonima e difficilmente in grado di restituire quella “magia” normalmente avvertibile all’interno di un mondo fantasy ben realizzato.
Sia come sia, Guardians of Ember si è rivelato un MMORPG hack’n’slash più che buono, non esente da difetti ma comunque in grado di intrattenere e di offrire un discreto numero di ore di genuino divertimento ai giocatori che hanno deciso di tuffarsi nel mondo di Olyndale.
Se l’impostazione di gioco vi ispira e siete alla ricerca di un titolo che sappia coadiuvare efficacemente meccaniche hack’n’slash ed MMO, non possiamo che consigliarvi caldamente di provare questa finalmente completa versione del gioco edita da Gameforge.
Cosa Ci È Piaciuto..
Sistema di combattimento vario e appagante
Divertentissimo quando giocato in gruppo
Totalmente in italiano
.. e cosa no
Tecnicamente non al top
Solo quattro razze
Sistema di miglioramento degli oggetti un po' datato
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
Mi piace questo gioco, voglio
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NON mi piace questo gioco, voglio
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