MU Legend: Disponibile su Steam l'MMO free to play di stampo hack'n'slash
Dopo un periodo di beta durato diverso tempo, Webzen ha rilasciato in via ufficiale sulla nota piattaforma Steam MU Legend, nuovo MMO free to play a stampo spiccatamente hack’n’slash.
Il gioco si presenta con una visuale isometrica dall’alto, presentando un gameplay ed un sistema di combattimento che, per certi versi, assomiglia a quello proposto nella serie Diablo, offrendo al contempo una moltitudine di contenuti, sia PvE che PvP.
Il giocatore potrà scegliere il proprio personaggio tra 5 classi totali, ognuna delle quali si differenzierà dall’altra per abilità e stile di combattimento.
In concomitanza con l’uscita ufficiale del gioco, Webzen ha colto l’occasione al volo per rilasciare anche la nuova espansione del titolo che, almeno a giudicare dai brevi trafiletti visionabili attraverso il trailer ufficiale dell’update, che vi riportiamo in calce alla notizia, dovrebbe apportare al titolo un gran numero di contenuti, tra cui un inedito nuovo continente interamente esplorabile a piacimento.
Qualora lo desideraste, sarà anche possibile acquistare il Pioneer’s Pack che, al non indifferente costo di 41.99€, permetterà di avvantaggiarsi con una nutrita serie di oggetti e bonus esclusivi.
In ogni caso, qualora siate interessati a provare il gioco, vi riportiamo qui di seguito i requisiti minimi e raccomandati comunicati dal team di sviluppo per far girare adeguatamente il titolo:
Minimi
Sistema operativo: WinXP SP3, Win7(32-bit) SP1 o superiore
CPU: Intel Quad Core / AMD Phenom II X4
RAM: 3GB
Scheda grafica: Geforce 8800GT / Radeon HD4850
Direct X: 9.0c o superiore
Spazio libero su hard disk: 25GBRaccomandati
Sistema operativo: Win7(64-bit) SP1, Win8.1(64-bit), Win10(64-bit)
CPU: i5 760 / AMD Athlon X4 740
RAM: 4GB
Scheda grafica: Geforce GTS 450 / Radeon HD4890
Direct X: 9.0c o superiore
Spazio libero su hard disk: 25GB
Al momento, come è possibile leggere sulla pagina Steam del gioco, le recensioni sono altalenanti e, tra le varie problematiche emerse, quella sicuramente più grave è rappresentata dalla percezione che il gioco punti troppo sulla componente pay to win, cosa che potrebbe seriamente compromettere l’esperienza qualora l’accusa si rivelasse fondata.
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