MMORPG sci-fi votato all'azione - Dopo una rovinosa caduta che sembrava aver segnato per sempre le sorti del gioco, Wildstar risorge dalle ceneri abbracciando il modello free to play; sarà la volta buona?
WildStar è un MMORPG che, dopo un fallimentare tentativo di farsi conoscere al pubblico in una forma comprendente il (quasi) estinto canone mensile, ha deciso di abbracciare in pieno il modello free to play.
Ambientato in un contesto sci-fi dai toni decisamente fumettosi, il titolo propone la classica divisione dei personaggi creabili in due fazioni distinti, una agli antipodi dell’altra che, sebbene possano incarnare vagamente gli stereotipi di bene e male non rappresentano una divisione così netta e precisa tra le due cose.
Il gioco ci dà la possibilità di scegliere diverse razze giocabili che, in base alla loro personale attitudine, potranno mettersi nei panni di alcune delle sei classi presenti.
Interessante poi la possibilità di aderire ad un diverso path (sentiero) che altererà significativamente le quest che ci verranno assegnate.
Punto forte del gioco è il sistema di combattimento, a metà tra l’action e la strategia, che si rivela una delle componenti più versatili e assolutamente soddisfacenti dell’intero pacchetto.
Lo sappiamo benissimo e ormai lo abbiamo ripetuto più volte.
Il panorama MMORPG (ma anche MMO in generale) non è più quello di una volta; i tempi d’oro del passato sono ormai finiti e l’era dell’eterna gloria di titoli in grado di trascinare da soli il mercato è ormai giunta al termine.
A causa di una combinazione di fattori diversi tra loro, tra cui un certo sovraffollamento di titoli tutti pronti a prendersi con le unghie e con i denti la propria fetta di torta, se si è un MMORPG senza avere alle spalle un titolo altisonante o un team di sviluppo conosciuto e rinomato, la lotta per la sopravvivenza è parecchio dura, anche se il gioco in questione è dotato di innegabili qualità.
Partito come titolo dotato di canone mensile, Wildstar si è nel tempo dovuto adattare al sempre più diffuso modello free to play, pena il fallimento totale.
Quella che sembrava una disfatta, però, si è presto trasformata in un’opportunità per gli sviluppatori del gioco che, modificando piccoli ma importanti aspetti dell’esperienza base sono riusciti appieno nel ridare nuova linfa ad un gioco ormai avviato al declino.
Nonostante Wildstar sia uscito profondamente rinnovato nello spirito (e nell’estetica) dal processo di transizione al modello free to play, gli sviluppatori non si sono certo dimenticati dei vecchi giocatori.
Proprio in virtù di ciò, al primo avvio di questa nuova versione del titolo, il gioco ci stesso ci chiederà che tipologia di giocatori siamo; se ci approcciamo a Wildstar per la prima volta o se, invece, abbiamo già alle spalle una discreta esperienza con esso. Compiuta la scelta, un pratico tutorial ci insegnerà rapidamente i rudimenti del gameplay del gioco.
[Gli sviluppatori] sono riusciti appieno nel ridare nuova linfa ad un gioco ormai avviato al declino.
L’immancabile fase di creazione del personaggio sarà la prima vera decisione che prenderemo all’interno del gioco.
Sfruttando un espediente ormai arci noto nel panorama degli MMORPG, il gioco divide i personaggi creabili in due fazioni distinte, assimilabili ai classici concetti di bene e male, e ognuna dotata delle proprie razze selezionabili.
In base alla fazione scelta avremo quindi a disposizione quattro diverse razze, alcune selezionabili sia nella variante maschile sia in quella femminile, altre disponibili invece in un’unica “forma”.
Va comunque detto che, a differenza di altri giochi, la razza scelta non avrà ripercussioni particolari una volta in-game (se non quella di precluderci l’utilizzo di alcune classi) e, perlopiù, impatterà semplicemente con l’aspetto estetico del proprio personaggio.
Ci sono poi sei classi diverse all’interno delle quali far ricadere il proprio personaggio, ognuna dotata ovviamente di abilità e caratteristiche proprie. Anche in questo caso ci saranno alcune limitazioni e non tutte le razze saranno in grado di calarsi nei panni di ogni classe giocabile.
Determinante ai fini delle missioni che ci troveremo ad affrontare è poi la scelta del path, ovvero il sentiero verso cui il nostro personaggio sarà portato ad incamminarsi.
Ce ne sono diversi tra cui scegliere e, in base a quello che selezioneremo, potremo affrontare delle quest dedicate che lo approfondiranno.
Al netto di alcune caratteristiche che non furono apprezzate sin dalla sua prima uscita sul mercato, questa nuova iterazione gratuita di Wildstar mantiene inalterato anche ciò che c’era di buona nella versione precedente del gioco.
Se la vecchia build si era vista criticare il sistema di progressione della questline principale, massacrato dalla ripetitività degli obiettivi da portare a termine, vero e proprio flagello collettivo di molti MMORPG, il sistema di combattimento adottato dal titolo resta invece uno degli aspetti meglio riusciti dell’intera produzione, capace di apportare un significativo valore aggiunto all’intero apparato ludico.
A volerla ben vedere, è proprio il combat system che regge la quasi totalità della struttura del gioco, rivelandosi preponderante sia nel PvE che nel PvP.
Come sempre più spesso accade nel panorama MMORPG, anche Wildstar cerca di disarcionarsi prepotentemente dalla classica e ormai anacronistica staticità dei combattimenti presente nelle vecchie guardie del genere.
Pur non abbandonandosi alle derive totalmente action che abbiamo visto (e spesso anche apprezzato, diciamolo) in altri giochi, anche Wildstar propone un sistema offensivo decisamente votato all’azione, al quale si aggiunge però un intricato sistema di abilità e di effetti ad area che aggiungono una notevole profondità al tutto.
Sotto questo punto di vista, il gioco non delude le aspettative e si lascia sempre giocare con notevole piacere.
Strizzando l’occhio allo stile cartoon già apprezzato in numerose salse (prima di tutti in World of Warcraft), anche Wildstar adotta uno stile grafico peculiarmente fumettoso, che sorprende e risulta sempre piacevole da vedere.
Il lato visivo di Wildstar non stupisce però sull’aspetto puramente tecnico, bensì su quello artistico, in grado di tratteggiare un’anatomia di personaggi e ambientazioni forse non troppo originale ma comunque ben fatta e sempre ispirata.
A volerla ben vedere, è proprio il combat system che regge la quasi totalità della struttura del gioco
Tra l’altro, lo sviluppatore si è prodigato per migliorare sensibilmente la resa grafica generale rispetto alla scorsa edizione a pagamento del gioco.
Agendo sul bilanciamento dei colori, sull’illuminazioni e su altre variabili, il mondo di gioco appare ora più curato ed evocativo di quanto non fosse nel 2014.
Tirando le somme, possiamo dire con assoluta certezza che Wildstar ha tratto un notevole beneficio nel passaggio al modello free to play.
Il titolo di Carbine Studios non rivoluziona il genere degli MMORPG e, di certo, non si erge a nuovo paradigma assoluto della ruolistica massiva, eppure Wildstar è un titolo che ha personalità da vendere e che, in molti aspetti, riesce a metterci del proprio risultando fresco ed originale.
Il gameplay del gioco tocca uno dei suoi picchi più alti nel sistema di combattimento, ben sviluppato ed assolutamente piacevole da mettere in pratica.
Il design generale del gioco, pur sfruttando un espediente visivo ormai trito e ritrito, riesce ad essere interessante e sempre piuttosto ispirato, rendendo le nostre avventure nel mondo di gioco sempre piacevoli da guardare.
Ora che il gioco è diventato gratuito, non avete davvero più scuse per non darli una possibilità.
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Cosa Ci È Piaciuto..
Finalmente gratuito
ottimo sistema di combattimento
Direzione artistica notevole
.. e cosa no
Quest spesso fiacche e ripetitive
Progressione del personaggio non sempre impeccabile
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
Mi piace questo gioco, voglio
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