Techland si augura che la prossima generazione videoludica apporti al settore qualcosa di "nuovo"
Allo stato attuale, nessuno dei grossi protagonisti dell’industria del gaming ha parlato concretamente ed in via ufficiale di ciò che aspetta tutti noi durante la prossima generazione videoludica, anche se alcuni bagliori del futuro è già possibile intravederli grazie al mercato delle schede video per PC, con Nvidia che ha letteralmente “regalato” agli utenti le prime avvisaglie delle nuove vette tecnologiche raggiungibili (ci riferiamo soprattutto al ray tracing).
Nonostante questo, però, che l’attuale generazione sia ormai in procinto di tramontare è un qualcosa che è ben percepibile nell’aria e appare quindi naturale che diversi player del settore comincino a sentire l’urgenza di spostarsi verso lidi nuovi e tecnologicamente più avanzati.
In quest’ottica, Tymon Smektala di Techland, in una recente intervista concessa ai microfoni di SegmentNext, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni in merito alle sue aspettative circa i giochi che vedremo nel futuro, chiedendo espressamente che le varie case produttrici di hardware si impegnino ad offrire qualcosa che riesca in qualche modo a rompere con il passato, non limitandosi dunque a riproporre le medesime esperienze di gioco già sperimentate in questa generazione semplicemente abbellite dal punto di vista grafico.
“Meno problemi, più potenza. Ed un qualcosa che, secondo la mia personale opinione, non è ancora stato raggiunto dalla corrente generazione: qualcosa di genuinamente nuovo ed unico. La maggior parte dei giochi ad alto budget che abbiamo avuto in questa generazione sono stati “semplicemente” migliori, versioni più rifinite delle formule e dei formati che abbiamo conosciuto nell’era PS3/X360.
Guarda alla popolarità dei titoli per Xbox 360 che sono stati aggiornati con il supporto alla retrocompatibilità su Xbox One. O al numero, e relativo successo commerciale, dei giochi sviluppati da team indipendenti. Un miglior processore o una migliore scheda grafica non significano necessariamente dei giochi migliori, sono semplicemente degli strumenti che possono essere utilizzati dagli sviluppatori.”
Obiettivamente, è difficile dare torto a quanto espresso da Smektala, nonostante resti incerto quale dovrebbe essere il vero “punto evolutivo” chiesto dallo sviluppatore.
Sia come sia, l’alba della prossima generazione dovrebbe essere relativamente vicino e, tra non molto tempo, saremo in grado di constatare di persona verso quale direzione si sposterà l’industria del gaming. Staremo a vedere.
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