The Division 2: la Zona Nera potrebbe essere più bilanciata rispetto al primo capitolo


Una delle caratteristiche più controverse del precedente The Division, capace di spaccare letteralmente in due la community tra chi l’ha amata e chi l’ha invece odiata, è senza dubbio rappresentata dalla Zona Nera, un’ampia porzione della mappa di gioco in cui, sostanzialmente, non vigeva nessuna regola particolare e dove gli utenti erano liberi di collaborare o di uccidersi a vicenda (in alcuni casi entrambi, data la possibilità di tradire i propri compagni in qualsiasi momento per soffiargli il loot da sotto il naso).

Indipendentemente dai vostri gusti, però, la Zona Nera soffriva di alcumi evidenti problemi di bilanciamento, che rendevano l’esperienza non sempre ottimale, specialmente quando si decideva di affrontarne i pericoli in solitaria, senza un gruppo che avrebbe potuto coprirci le spalle.

Recentemente, Ubisoft ha tenuto una sessione di streaming in cui si è parlato di vari argomenti e in cui Terry Spier, sebbene non abbia potuto approfondire la questione, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni circa la Zona Nera che vedremo nel prossimo capitolo dell’MMOFPS di Ubisoft.

The Division 2 offrirà anch’esso meccaniche similari per quanto riguarda il PvP, infatti, ma sembra proprio che, rispetto al passato, il team di sviluppo abbia preso delle precauzioni per rendere l’esperienza della Zona Nera meno frustrante rispetto al primo gioco.
L’uomo al soldo della compagnia francese ha specificato più volte di non poter ancora scendere nei dettagli circa le nuove caratteristiche che assumerà questa porzione di gioco, ma ha rassicurato gli utenti dicendo che il team ha imparato molto dagli errori del passato e che sta tenendo conto di tutti i feedback ricevuti.
Inoltre, Spier ha esplicitamente confermato che per loro il matchmaking della Zona Nera è un fattore molto importante, alludendo al fatto che, forse, questa volta sarà possibile entrare in contatto solamente con giocatori nella nostra medesima posizione.

Pur rilasciando queste dichiarazioni, però, Terry Spier ha anche manifestato la volontà di non stravolgere l’idea di base che ha portato alla creazione di tale zona, ricordando ai giocatori che essa è stata pensata proprio per essere una porzione di mondo in cui non vige nessuna regola e chiunque voglia entrarci dovrà scendere a patti con questo concetto, tenendo bene a mente che potrebbe trovarsi in mezzo a situazioni in cui potrebbe essere nettamente svantaggiato.

Voi cosa ne pensate di queste dichiarazioni? Pensate che sia più giusto offrire un’esperienza bilanciata, in cui i giocatori competano tutti allo stesso livello o, invece, avete amato l’idea di fondo del titolo originale, in cui gruppi organizzati di giocatori potevano letteralmente predare gli incauti player che decidevano di aggirarsi per la zone senza le dovute precauzioni? Diteci la vostra!

La rubrica

Anteprime e notizie relative ai giochi MMO ancora non disponibili in versione completa, inclusi titoli in fase alpha \ beta o in early access su Steam.

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