Shooter a squadre con carri armati - Il team di Obsidian ci da la possibilità di combattere alla guida di poderosi tank corazzati ma, a sto giro, il setting è quasi futuristico
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Genere:
guerra, sparatutto, simulazione
Armored Warfare è uno sparatutto competitivo online in cui i giocatori impersonano dei potenti carri armati.
Ambientato in un prossimo futuro (l’anno è il 2030), il gioco di Obsidian potrebbe essere definito come un “World of Tanks in chiave moderna”, pur con tutte le differenze del caso.
Accanto ad una corposa modalità PvP, che rappresenta un po’ il piatto principale dell’esperienza offerta da Armored Warfare, il gioco ci da la possibilità di imbarcarci anche in una modalità PvE zeppa di missioni di diversi gradi di difficoltà dove, in compagnia di altri giocatori, dovremo dimostrare le nostre abilità contro l’intelligenza artificiale.
Mosso dal potente CryEngine, Armored Warfare offre uno spettacolo a dir poco pregevole quando si tratta di mettere in mostra i vari carri armati riprodotti poligonalmente, mostrando però il fianco ad ambientazioni non sempre dettagliate e generalmente poco ispirate.
Con un modello di gioco squisitamente arcade, affiancato ad un senso di progressione tangibile ed appagante, riscontrabile soprattutto nel sistema di upgrade con cui potremo potenziare i nostri potenti mezzi, Armored Warfare si pone come una valida alternativa in questo peculiare (sotto)genere di titoli.
Da quando è uscito World of Tanks, l’interesse per i titoli basati sui carri armati è giustamente cresciuto di pari passo con la popolarità del titolo di Wargaming.
Un successo così grande, però, non ha ovviamente potuto evitare di tentare anche diverse altre case di sviluppo videoludico che, in piena febbre da “tank games” hanno deciso di realizzare la loro personalissima visione di questo nuovo sotto-genere di titoli.
I ragazzi di Obsidian Entertainment non sono di certo gli ultimi arrivati sul mercato e, nel loro ricco curriculum, possono contare giochi del calibro di Neverwinter Nights 2, Fallout New Vegas e i più recenti Pillars of Eternity. Nonostante un background di indubbio valore, però, le perplessità attorno a questo Armored Warfare erano comunque diverse, per il semplice fatto che il genere dei titoli competitivi online era un terreno inedito per il team, totalmente agli antipodi rispetto ai giochi di ruolo in cui lo studio è ormai maestro.
Con diretti rivali che sono ormai una vera e propria istituzione all’interno del genere, sarà riuscito Armored Warfare a convincerci? Scopriamolo insieme!
Avviato il gioco per la prima volta, Armored Warfare si mostra al giocatore “cosi com’è” senza che ci siano particolari fronzoli che introducano l’utente al gioco o anche soltanto ai menù.
A ben vedere, dei vari tutorial sono presenti, anche se questi più che spiegare per filo e per segno le varie meccaniche del gioco, si limitano a buttare il giocatore all’interno di un campo di battaglia con una difficoltà scalata verso il basso, in cui potremo impratichirci semplicemente giocando assieme ad altri pivellini come noi.
Una volta fatta pace col menù di gioco, che richiederà qualche minuto di studio da parte del giocatore prima di essere capito come si deve, la natura di Armored Warfare si fa subito viva, presentando all’utente la duplicità d’anima di cui è fatto il titolo di Obsidian.
Sostanzialmente, il gioco presenta due grossi compartimenti stagni, uno dedicato al PvE ed uno ospitante invece il PvP.
Che vogliate cimentarvi prima con le missioni orientate a fronteggiare la CPU o, invece, non vediate l’ora di buttarvi a capofitto in reboanti scontri contro altri giocatori, all’inizio della vostra carriera militare avrete a disposizione soltanto 3 mezzi corazzati con cui scendere in battaglia.
Per quanto riguarda il comparto PvE del gioco, questo è strutturato in diversi missioni cooperative a cui è assegnato un dato livello di difficoltà.
Utilizzando il più classico sistema presente nei videogiochi, ad un dato livello di difficoltà corrisponderà un relativo bottino, che sarà proporzionale alla difficoltà della missione che completeremo.
Dato che le prime missioni del gioco sono veramente semplici da portare a termine, soprattutto se avrete la fortuna di trovare dei compagni di squadra anche solo minimamente abili, il nostro consiglio è quello di dedicare un po’ di tempo a tale modalità prima di concentrarvi sulle battaglie contro altri giocatori in carne ed ossa, in modo da familiarizzare a dovere con le meccaniche di gioco.
In ogni caso, segnaliamo con piacere la volontà degli sviluppatori di dare alle varie missioni una sorta di logicità e consequenzialità le une con le altre, fornendo al titolo un accenno di storyline che, pur non obbligatorio in un gioco di questo tipo, è sempre gradito e aggiunge alle azioni del giocatori un contesto coerente in cui agire.
il gioco presenta due grossi compartimenti stagni, uno dedicato al PvE ed uno ospitante invece il PvP
Una volta che deciderete di fare il passo verso il PvP, invece, troverete ad aspettarvi un gameplay sostanzialmente invariato per ciò che riguarda l’approccio generale con cui affrontare le partite, ma con tutte le conseguenze del caso dovute al dover fronteggiare avversari dotati di un’intelligenza umana.
Per portare a casa la vittoria in modalità multigiocatore avremo sostanzialmente due modi diversi di procedere, ossia tentare di conquistare la base nemica o, in alternativa, eliminare tutti i nostri avversari.
Qualunque sia l'approccio che deciderete di adottare, ciò che vi si paleserà davanti sarà un gameplay fortemente arcade, in grado di essere padroneggiato nel giro di un paio di partite ma che, sotto il velo di un'estrema accessibilità, nasconde un mondo di possibilità strategiche con cui sottomettere l'avversario.
Quando ci sono di mezzo pesantissimi ed ingombranti mezzi corazzati, è naturale che essi abbiano bisogno di un quantitativo notevole di spazio di manovra, specialmente quando una trentina di questi bestioni sono riuniti all’interno di uno stesso campo di battaglia.
Diretta conseguenza di quanto appena detto è che le mappe che faranno da sfondo al gioco presentano un’estensione davvero notevole, in cui sono spesso presenti diverse conformazioni (colline, laghi, centri abitati, strade asfaltate ecc…) e che ben si prestano a spronare i giocatori in una ricerca di una strategia specifica di gioco a dispetto di un semplice approccio frontale con le armi spianate.
Sia che si giochi in PvP che in PvE (specialmente salendo con il livello di difficoltà) una pianificazione accorta delle proprie mosse sarà fondamentale per avere la meglio sul nemico e avere ben chiaro il proprio ruolo all’interno della formazione della propria squadra sarà un altro requisito assolutamente imprescindibile.
Uno dei punti di forza del gioco di Obsidian, infatti, è proprio la diversificazione tra i vari cingolati di cui potremo prendere i comandi, che sono suddivisi in cinque vere e proprie classi diverse.
Alla stregua di altri giochi in cui i vari personaggi sono dotati di una propria specializzazione, quindi, anche in Armored Warfare troveremo diversi ruoli interpretati da altrettanti tipi diversi di carri armati.
Oltre al numero davvero immenso di veicoli che potremo sbloccare e di cui ci potremo mettere alla guida, poi, il vero senso di progressione, che si tradurrà in una forma marcata di soddisfazione una volta raggiunti certi risultati, è rappresentato dal sistema di upgrade con cui potremo personalizzare i nostri mezzi preferiti.
Rispetto alla versione “liscia”, un carro armato sensibilmente potenziato sarà molto più performante e, ad alti livelli, le proprie abilità unite al mezzo giusto al momento giusto saranno la vera discriminante tramite la quale raggiungere la vittoria.
In Armored Warfare troveremo diversi ruoli interpretati da altrettanti tipi diversi di carri armati,suddivisi in cinque vere e proprie classi diverse
Una delle caratteristiche che emergono subito prepotenti dalla rappresentazione visiva che il team di sviluppo ha studiato per Armored Warfare, è la volontà di realizzare un comparto estetico che sia il più realistico possibile nella sua messa in scena.
Mosso dal motore CryEngine, il titolo di Obsidian riesce in effetti ad offrire modelli poligonali dei vari carri armati in maniera egregia e, se vi prenderete la briga di passare qualche minuto nel garage con il solo scopo di osservarli attentamente, vi accorgerete di certo di quanto cura sia stata riposta nella realizzazione di ogni singolo dettaglio.
Per rendere più personale ed appariscente il nostro mezzo preferito, poi, il team ha integrato all’interno del gioco un sistema di personalizzazioni che ci permetterà di cambiare la livrea del nostro mezzo, dandoci la possibilità di scendere in battaglia con un pizzico di colore in più.
Purtroppo, ad una realizzazione visiva sopraffina dei carri armati, si affiancano altri elementi non proprio riuscitissimi e che, almeno in parte, smorzano quell’idea di realismo a cui puntavano gli sviluppatori.
Gli scenari di gioco, pur offrendo un discreto colpo d’occhio, risultano assai poveri di dettagli quando osservati da vicino, ed anche la realizzazione poligonale dei vari elementi dello scenario (edifici, vegetazione ed altri elementi contestuali) lascia un po’ a desiderare.
Un altro punto pubblicizzato a gran voce dagli sviluppatori come caratteristica chiave dell’esperienza è rappresentato dal fattore di distruttibilità ambientale, mediante il quale potremo divertirci a demolire ciò che troveremo all’interno delle mappe.
Ad onor del vero, la distruttibilità è gestita piuttosto male all’interno del gioco, presentandosi inspiegabilmente solo su alcuni oggetti dello scenario, e comunque con un effetto a tratti posticcio.
Stranamente, poi, capiterà di imbattersi in alcuni elementi, come piccole case od edifici, che sarà effettivamente possibile distruggere, a patto però di entrare in collisione con essi, indipendentemente dalla nostra velocità. Una dozzina di colpi di cannone sparati ad una piccola casetta non la scalfiranno nemmeno, mentre toccarla appena con un cingolo mentre viaggiamo a 5 km/h ne causerà l’immediato crollo totale.
Non è comunque un difetto che compromette la giocabilità del titolo ma, questo unito ad altri tanti piccoli dettagli stonati (come l’impossibilità di sporcare la lucente carrozzeria del nostro carro, nemmeno immergendoci in una pozza di fango) compromettono di molto quel realismo tanto decantato dagli sviluppatori.
A conti fatti, cosa possiamo dire della produzione di Obsidian?
Armored Warfare si è dimostrato indubbiamente un titolo valido e in grado di divertire i giocatori alla ricerca di questo particolare tipo di esperienza. Un po’ come accade anche in altri titoli analoghi, World of Tanks su tutti, il gioco potrebbe non incontrare il favore di coloro che cercano un’esperienza di guerra digitale più completa, dove con completa intendiamo la possibilità di approcciare le battaglie da più fronti (non limitandosi quindi ai soli carri armati).
Tutti coloro che sapranno apprezzare il gameplay ed il concept offerto da Armored Warfare, tuttavia, si ritroveranno per le mani un gioco divertente ed appagante, non esente da difetti ma comunque in grado di offrire un divertimento di assoluta qualità. L’unica nota veramente negativa? Un certo titolo di Wargaming…
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Cosa Ci È Piaciuto..
5 classi di veicoli
Sistema di upgrade stratificato
Modelli poligonali dei carri
.. e cosa no
Distruttibilità ambientale irrealistica e situazionale
Ambientazioni poco dettagliate
Poche modalità PvP
Cosa ci è piaciuto..
.. e cosa no
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